Incontro con il liutaio Marco Lugliani

Dopo esserci scambiati qualche breve messaggio via social e una breve chiaccherata al termine di un nostro concerto in media valle del Serchio, circa un anno fa ci siamo recati in visita ad Albiano un piccolo paesino del Comune di Barga in Provincia di Lucca. Da li potete godervi una bella visuale sulle campagne tanto care anche a Giovanni Pascoli e in lontananza scorgere il bellissimo Duomo della cittadina lucchese. Ma è proprio in questo bel paese, immerso nel verde, che ha sede il laboratorio di Marco Lugliani. Classe ’89 Marco è un ragazzo umile, creativo e abilissimo con i legni. Da qualche anno sapevamo che aveva intrapreso l’attività di liutaio ma ancora non avevamo avuto modo di provare i suoi strumenti. Ecco allora che proprio quella poteva essere una buona occasione per incontrare anche le sue chitarre!

Da poco aveva infatti terminato un nuovo strumento in abete rosso che abbiamo provato nella chiesa adiacente al suo laboratorio. Fin da subito, di quella bella chitarra, ci ha colpito la precisione di suono: sempre espressivo, l’equilibrio tra bassi e acuti e una agevole tastiera. Caratteristiche che sicuramente contraddistinguono tutti gli strumenti di Marco.

Da quell’incontro siamo rimasti sempre in contatto e abbiamo creato una bella amicizia oltre che una bella collaborazione. Abbiamo così registrato nel mese di settembre scorso un breve video con musica di Toru Takemitsu (che potete ascoltare nel video sottostante). 

Lo scorso 1 dicembre inoltre abbiamo suonato alcuni brani con i suoi strumenti durante il concerto che abbiamo tenuto a Fornoli (Bagni di Lucca) nella bellissima Chiesa dei SS. Pietro e Paolo in occasione della rassegna “Incontri Musicali – i luoghi del bello e della cultura” di cui Giacomo è ideatore e direttore artistico dal 2010.

Abbiamo così colto l’occasione per rivolgere a Marco alcune interessanti domande sulla sua attività e sulla liuteria in generale!

Come nasce la tua passione per la liuteria?

Ho sempre avuto una gran passione per la musica e la chitarra. Mi sono avvicinato alla liuteria classica seguendo un corso di costruzione di chitarre a Sesto Fiorentino dove mi sono diplomato nel 2016. Da li ho continuato da autodidatta cercando in particolare di migliorare la resa sonora complessiva dello strumento. Adesso faccio parte di Liuteria Toscana una SRL che si occupa di commercializzare strumenti da concerto in giro per il mondo. 

Quali legni utilizzi per costruire i tuoi strumenti?

I legni che utilizzo per la tavola armonica sono il cedro e l’abete rosso della Val di Fiemme (più comunemente usato per strumenti ad arco di pregio). Per fasce e fondo storicamente il palissandro la fa da padrone ma purtroppo questo legno è stato tagliato in modo non corretto per anni senza regole e molte varietà sono molto rare e protette. Io personalmente lo apprezzo ma mi rendo conto che noi costruttori dovremmo fare i conti con questo fatto e cercare alternative più sostenibili. Nei miei strumenti ho provato diversi legni per fasce e fondo che non hanno, a parer mio, niente da invidiare al più celebre palissandro.

Quali sono le qualità che cerchi e che caratterizzano i tuoi strumenti ?

Nel mio lavoro sono uno sperimentatore: mi piace buttarmi in nuovi progetti che mi stimolano. Nonostante questo quando ripeto un mio progetto cerco di essere più metodico possibile e annoto ogni piccola differenza. La mia prova del nove è principalmente il parere dei musicisti e apprezzo chi, come Dario e Giacomo, si prendono una mezza giornata per passarmi a trovare a Barga nel mio laboratorio polveroso per provare le chitarre, sono un aiuto indispensabile.

Cosa significa fare il liutaio oggi, un epoca in cui i lavori manuali e artigianali sono sicuramente in grande declino?

Nella liuteria chitarristica in questi anni secondo me c’è molta competizione, per fortuna non è uno di quei settori nel quale la produzione industriale può competere con il prodotto fatto a mano. Ci sono troppe variabili: due strumenti apparentemente identici possono tranquillamente suonare in modo diverso. Io nel mio piccolo cerco di ottenere dai miei strumenti un bel timbro e un buon volume oltre ad una buona proiezione di suono. Le rifiniture le lascio all’ispirazione del momento avendo così rosette sempre diverse e non dettate da canoni prestabiliti. La chitarra è uno strumento meraviglioso e pieno di sfumature. Ad esempio di incatenature della tavola armonica ne sono state fatte a centinaia! Questo mi piace della costruzione della chitarra: c’è ancora molta libertà e tanto da scoprire…

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